Le relazioni passate ti hanno insegnato che non si può contare su nessuno e bisogna battersi per essere ascoltati e considerati? O hai imparato che dipendere dagli altri è pericoloso ed è più prudente tenersi a distanza e non avere bisogno degli altri?
Queste strategie, da noi apprese nel corso della vita, si innescano ogni volta che ci sentiamo minacciati. Determinano le nostre reazioni e la qualità delle nostre relazioni (col partner, con i fratelli, con i figli).
Quando la connessione emotiva di una coppia è in pericolo, i partner litigano per la puntualità, per il disordine, per la lavastoviglie o per una dimenticanza. Dietro ad ogni conflitto, ci sono in realtà emozioni forti che poco hanno a che fare con l’argomento del litigio. Queste emozioni sono spesso rabbia, delusione e panico, perché la frattura della connessione minaccia un bisogno primario degli esseri umani: il bisogno di affiliazione. A causa dell’allontanamento emotivo, nessuno dei due partner si sente al sicuro con l’altro. La rabbia e le critiche sono in realtà proteste causate da questo allontanamento emotivo. Ciascun partner si pone allora delle domande fondamentali:
Posso contare su di te?
Mi aiuterai nel momento del bisogno?
Che valore dai a “noi” e a me?
Quando non ci sentiamo sicuri in una relazione affettiva abbiamo due modi per proteggerci:
1) battersi per ottenere il riconoscimento desiderato e diventare più esigenti (e più critici),
2) allentare il coinvolgimento emotivo, sopprimere le nostre esigenze e rinchiuderci in noi stessi.
Di solito un partner adotta una strategia, mentre l’altro adotta l’altra: uno incalza e l’altro sfugge; uno attacca e critica e l’altro evita, ignora e minimizza. E’ una dinamica che lascia entrambi frustrati e soli. Riconoscere le nostre paure e le strategie che applichiamo per affrontarle è il primo passo per migliorare una relazione.
Hold Me Tight di Dr. Sue Johnson. Little, Brown and Company (2008).