Nell’adolescenza la sfida più importante è decidere se e quanto impegnarsi nei vari aspetti della propria vita (per esempio la scuola o le amicizie). Nell’adolescenza infatti spesso il percorso è già segnato e quasi automatico: per essere promossi bisogna studiare, per avere amicizie, occorre impegnarsi e coltivare le relazioni con i compagni di classe e i coetanei. Tutti gli strumenti sono a portata di mano dell’adolescente che dà per scontato che con l’impegno si otterranno buoni risultati.
Col passaggio alla maturità ci si accorge che si hanno molte più possibilità di scelta. L’orizzonte si espande e occorre prendere decisioni basandosi su un menu di opzioni molto più ampio: quale facoltà universitaria, quale lavoro, dove vivere. La giornata che prima era scandita dai rigidi ritmi scolastici diventa meno strutturata e occorre decidere come utilizzare il proprio tempo, incluso il tempo libero. Gli amici non sono più comodamente i compagni di classe o di scuola, ma occorre decidere quale cerchia di amici frequentare. E si arriva – spesso dolorosamente – alla consapevolezza che l’impegno non è sempre sufficiente per ottenere ciò che si vuole. Si inizia a comprendere che non esiste solo il mondo interiore con i propri bisogni e desideri, ma esiste un mondo esterno che non possiamo completamente controllare. Ci si può impegnare ma non si possono controllare i fattori esterni che contribuiscono al successo o all’insuccesso. Ci si trova, spesso per la prima volta, davanti ad ostacoli che non sono mai stati affrontati prima. I ragazzi entrano nel mondo dell’università o nel mondo professionale, mondi più vasti e più difficili da navigare rispetto all’ambiente scolastico. Un mondo dove i professori non conoscono gli alunni, dove i compagni di scuola non sono a portata di banco ogni giorno. Se non basta impegnarsi allora come si procede? Spesso i ragazzi si bloccano in questa fase, a causa di ansia o incertezza. Prima di tutto è necessario accettare che non tutto ruota attorno a noi stessi. Poi occorre accettare che inevitabilmente si percorreranno strade sbagliate, che a volte occorrerà correggere il tiro e ricominciare da capo. Queste sono opportunità di crescita che possono risultare dolorose.