Secondo la definizione dello psicologo statunitense Terry Real, l’autostima è la consapevolezza di avere valore come essere umano. Questo valore è un diritto che tutti noi possediamo alla nascita e quindi non proviene né dalla stima che gli altri hanno di noi né dai nostri successi ed insuccessi. E’ un valore che nessuno può conferirci né toglierci. Si ha una buona autostima quando
1) si è consapevoli di avere valore,
2) si ritiene che questo valore non sia inferiore o superiore a quello di nessun altro essere umano,
3) si ha la capacità di volere bene a se stessi e trattarsi con gentilezza anche quando si commettono errori.
L’autostima non sana può assumere due aspetti:
– quando una persona si sente superiore o migliore degli altri l’autostima appare come un senso di grandiosità,
– quando una persona si sente inferiore agli altri l’autostima appare come un senso di vergogna e di non essere meritevoli di appartenenza.
La grandiosità e la vergogna sottendono un senso di disprezzo: quando il disprezzo è orientato verso gli altri abbiamo la grandiosità, mentre quando è orientato verso noi stessi proviamo un senso di vergogna.
Non è possibile avere intimità con un’altra persona quando ci si sente in una posizione di inferiorità o superiorità rispetto all’altro. La connessione emotiva è possibile solamente tra due persone che si sentono allo stesso livello in quanto esseri umani di uguale valore.
Quando ci rendiamo conto di esserci comportati in un modo che infrange il nostro codice morale proviamo un senso di colpa. Questo senso di colpa è utile ed è indice di salute psicologica perché è ciò che ci spinge ad assumerci le nostre responsabilità, riparare i torti inflitti e migliorare il nostro comportamento. Quando però il senso di colpa diventa generalizzato, cioè non è più riferito a comportamenti specifici, ma a tutta la nostra persona, si parla di vergogna. La vergogna è un sentimento potente e molto doloroso perché porta con sé la paura di essere esclusi dal gruppo, dalla società.
Per proteggerci da sentimenti intensi di vergogna a volte cerchiamo di nasconderci e occupare meno spazio possibile: chiediamo scusa per esistere, per occupare troppo spazio o per aver osato esprimere la nostra opinione. Oppure facciamo l’opposto e trasformiamo la vergogna in disprezzo, arroganza e senso di superiorità e non chiediamo scusa mai a nessuno. In realtà questi due atteggiamenti sono facce della stessa medaglia: la bassa autostima. Possiamo ammettere i nostri errori solo se possediamo una buona dose di forza interiore che ci permette di sentirci vulnerabili e di accettare i nostri limiti senza sentirci per questo distrutti o indeboliti.
La capacità di una persona di assumersi le proprie responsabilità, provare empatia e rimorso e chiederti scusa in modo sincero dipende dal rispetto e dall’amore che prova per se stessa e non dall’amore che prova per te.